Tilos
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L’isola di Tilo è geograficamente posizionata tra le isole di Nisiro e Calchi (Halki). È un’isola piccola e isolata, esplorata da camperisti e persone alla ricerca di pace e tranquillità.
Tilo ha due principali località: Megalo Chorio, capitale dell’isola, costruita sulle pendici di una montagna, e Livadia, porto principale nonché principale posto in cui è possibile trovare la maggior parte delle strutture e dei servizi turistici. L’isola ha anche altri piccoli porti come quello di Santo Stefano e di Sant’Antonio, ognuno con un piccolo numero di abitanti.
Secondo la mitologia il nome dell’isola deriva da Tilos, il più giovane dei figli di Alia e Apollo, che venne sull’isola per cercare erbe per curare la madre gravemente malata. Dopo la sua guarigione, il giovane Tilos ritornò sull’isola ed eresse un santuario in onore di Apollo e Poseidone come ringraziamento per la salute riacquistata della madre.
L’isola conserva tutt’oggi la sua notorietà per la presenza di erbe curative.
Durante il periodo medievale Tilo veniva chiamata Episkopi. L’isola fu il luogo di nascita della poetessa Irinna, contemporanea di Saffo, che si lasciò ispirare dalla bellezza naturale dell’isola, dal suo profumo, dalla sua vegetazione e dalla sua tranquillità. Attraverso le sue poesie ci ha tramandato le atmosfere della suggestiva isola di Tilo.
Ritrovamenti di scavi archeologici testimoniano che l’isola è abitata sin dal periodo neolitico.
Durante il II secolo a. C. Tilo venne dominata dai romani ed inclusa nell’Impero Bizantino. Agli inizi del XIV secolo d. C. i Cavalieri di San Giovanni conquistarono l’isola e costruirono un castello nella località di Megalo Chorio per proteggere l’isola dalle incursioni dei pirati. L’isola in seguito venne conquistata dai turchi e nel XX secolo dagli italiani. Entrò a far parte dello Stato Greco nel 1948, seguendo, in questo, la sorte di molte altre isole dell’arcipelago del Dodecaneso.
Nel 1950 gli abitanti dell’isola subirono un crollo economico e molti di loro si trasferirono a Rodi, ad Atene e all’estero. Coloro che restarono sull’isola continuarono a svolgere le proprie attività nell’agricoltura e nella pesca.
L’isola di Tilos è anche conosciuta come l’isola dei sette castelli medievali.
Il turista che viene in visita sull’isola non può non provare i suoi piatti tipici come la “Giaprakia” a base di carne speziata; la “Koulourida”, la tipica pasta di casa; l’ “Hondros”, a base di grano saraceno; la “Kabroumas”, a base di carne di maiale; la “Pouggakia”, un dolce tradizionale ripieno di mandorle e semi di sesamo.
Per visitare l’isola è possibile utilizzare gli autobus locali che percorrono le strade che collegano il porto di Livadia a Megalo Chorio, la capitale dell’isola, e alla spiaggia di Eristos, la spiaggia più nota di Tilo.
Tilo
L’isola di Tilo è collegata, tramite traghetto, al porto del Pireo. La durata del viaggio è di circa 17 ore. È possibile raggiungere l’isola anche dalle isole di Rodi e Kos, dove si trovano gli aeroporti più vicini.
Tilo è anche ben collegata col traghetto alle vicine Isole Egee.
Tilo
Sull’isola ci sono diversi suggestivi posti da visitare.
Livadia
Con circa 300 abitanti, è il principale porto di Tilo e si trova a circa 7 km ad est della capitale, Megalo Chorio. Si estende lungo una baia e ha case costruite secondo l’architettura tradizionale e tipica del Dodecaneso. Il territorio è caratterizzato da montagne brulle che si stagliano in netto contrasto con le graziose case bianche di Livadia.
Mikro Chorio
Si trova lungo la strada che collega Livadia a Megalo Chorio, a 8 km a sud di quest’ultima, è piuttosto in rovina e attualmente non più abitato. Il villaggio è infatti stato a poco a poco abbandonato durante gli anni ’50 del secolo scorso, quando i suoi abitanti si trasferirono nella località di Livadia. Elemento suggestivo del posto è la chiesa, bianca, con la sua alta torre campanaria, che si affaccia sulla valle e sul mare.
Monastero di San Panteleimon
È la chiesa più importante dell’isola di Tilo ed è dedicata al santo protettore dell’isola. Si trova a 6 km a nord – ovest di Megalo Chorio e risale al 1470.
La Capitale dell’Isola di Tilo
Megalo Chorio
Situata nella parte settentrionale dell’isola, la capitale ha mantenuta intatta la sua tradizionale architettura. Le sue case di pietra, piccole, bianche e con bellissimi giardini, sono costruite sulle pendici della collina di Santo Stefano, sotto la città antica ed il Castello Medievale che si erige sulla collina rocciosa.
Da vedere
Castello Medievale
Situato su una collina prospiciente la capitale, venne costruito dai Cavalieri di San Giovanni nel XV secolo in una posizione davvero strategica dalla quale era, ed è tutt’ora possibile, controllare le zone di Eristos e Sant’Antonio così come la vicina isola di Nisiro.
All’interno del Castello sono stati ritrovati resti di alcuni edifici.
Grotta di Charkadio
Si trova a 2 km a sud della capitale e, al suo interno, sono stati trovati fossili di elefanti nani risalenti al periodo paleontologico. In prossimità della grotta c’è un teatro all’aperto dove, durante il periodo estivo, vengono organizzati diversi eventi e rappresentazioni teatrali.
Musei
Collezione Archeologica
Espone pezzi di vasi classici, piccole statue, iscrizioni antiche e sculture risalenti al periodo classico ed ellenistico. I vari ritrovamenti provengono da scavi effettuati sull’isola e principalmente nella località di Lakia, nei pressi di Megalo Chorio.
Collezione Paleontologica
La Collezione, molto interessante, comprende ritrovamenti provenienti da scavi archeologici effettuati nella Grotta di Charkadio, situata al centro dell’isola, dove sono stati trovati pezzi di ceramica antica, attrezzi neolitici e fossili di elefanti nani. La collezione comprende anche disegni e fotografie degli scavi effettuati nel 1970 da Nikolaos Symeonides, professore di geologia.
Tilo
Spiagge
Sono molto conosciute per le loro acque pulite e l’ambiente decisamente pittoresco. Molte di loro non presentano strutture, eccetto Spiaggia Livadia, organizzata con ombrelloni e lettini per il sole.
Spiaggia Livadia
È la spiaggia più popolare dell’isola. La sua notorietà è dovuta anche alla sua vicinanza con il porto principale dell’isola. È anche l’unica spiaggia organizzata di Tilo. Essendo una delle spiagge più turistiche ha, nelle vicinanze, hotel e taverne.
Spiaggia Eristos
È una spiaggia lunga e sabbiosa. Non ha strutture turistiche ed è l’ ideale per una tranquillità totale.
Spiaggia Plaka
Non è una spiaggia molto frequentata, anche nell’alta stagione, e questo la rende il posto ideale per chi vuole godere di un po’ di tranquillità. Non ci sono strutture turistiche ed è consigliabile organizzarsi bene con qualsiasi cosa di cui si potrebbe aver bisogno.
Si arriva alla spiaggia percorrendo la strada principale che da Megalo Chorio porta al Monastero di San Panteleimon.
Spiaggia Sant’Antonio
Si trova a circa 2 km di distanza da Megalo Chorio, lungo la strada che porta al Monastero di San Panteleimon. Ha una spiaggia di sassolini e sabbia e la presenza di cespugli. Non ha strutture turistiche, nonostante la sua vicinanza al villaggio di pescatori di Sant’Antonio.
Divertimento
Essendo Tilo una piccola isola con circa 500 persone stabili, la vita notturna non è molto movimentata così come nelle isole più grandi e che vivono di uno sviluppo turistico più forte. Più che altro chi viene sull’isola lo fa per esplorare il suo territorio, i suoi luoghi suggestivi, per lasciarsi rapire dagli splendidi panorami a dagli scorci caratteristici, per vivere la bellezza della sua calma e della sua tranquillità.
Il 27 luglio viene festeggiato San Panteleimon, il santo patrono di Tilo, e la festa viene considerata la più importante dell’isola ed ha luogo nel Monastero di San Panteleimon. I festeggiamenti comprendono cibo tradizionale, musiche e danze e tutti gli abitanti del luogo vi partecipano.
How to get there
History
Abbiamo testimonianze che l’isola di Tilos sia stata abitata da Minoici e Cretesi fin dal 1500 a.C. Successivamente fece parte della Lega Ateniese e nel secondo secolo a.c. fu conquistata dai Romani.
Passò ai cavalieri di Rodi nel 1306 ma successivamente la invasero i Turchi. Fino al 1800 gli abitanti stettero il più possibile sulle colline, per sfuggire alle scorribande dei pirati che tempestavano l’isola. Come le altre isole del Dodecaneso, nel 912 andò sotto l’Italia, fino alla liberazione della Grecia nel 1948.