Amorgos
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L’isola di Amorgos è il luogo ideale per chi desidera allontanarsi dalla confusione e dalla folla; è l’isola posta più a oriente delle Cicladi e si possono trovare ancora villaggi tradizionali non influenzati dal turismo, panorami e paesaggi meravigliosi che contrastano con il blu intenso del mare e il monastero più bello di tutto l’arcipelago, il Monastero di Chozioviotissa.
Il cuore dell’isola è la cittadina Chora, un tipico villaggio cicladico di case addossate le une alle altre, costruite a ridosso di una rupe a 400 metri di altezza; lungo la via principale che sale a gradoni fra le case, si affacciano caffè e piccole taverne che di sera diventano il punto principale di ritrovo di abitanti e visitatori.
Imperdibile è andare ad ammirare la Chora dall’alto, dal quartiere dei mulini, dove in particolare al tramonto si gode di un panorama bellissimo con la vista che spazia fino al porto della baia di Katapola e fino ad ammirare le sagome delle isole più vicine.
Come già detto sopra, Amorgos ospita uno dei più bei monasteri di tutto l’arcipelago, il Moni Chozioviotissa, aggrappato alla roccia a 300 metri di altezza; il monastero risale all’ XI secolo e si narra che sia stato costruito da alcuni profughi palestinesi. All’ingresso al monastero si accede dopo una serie di gradini molto ripidi e l’entrata è molto angusta con le porte molto basse in modo che i pellegrini, entrando sono costretti immediatamente ad inchinare la testa in segno di rispetto; qui è conservata una icona sacra raffigurante una Madonna considerata miracolosa e che la leggenda narra sia arrivata sull’isola trascinata dalle onde, proveniente addirittura dall’Asia minore e che fu ritrovata proprio sulla spiaggia sottostante al luogo dove poi fu costruito il monastero; qui ancora oggi, tutte le mattine molto presto, i monaci che ancora vi abitano, celebrano messe intonando canti sacri, e dopo la preghiera sono soliti offrire ai pellegrini il maki, un tipico liquore al miele e dei dolci di gelatina alla frutta.
Le spiagge più apprezzate sull’isola sono sicuramente la spiaggia di Aghios Pavios, la bella spiaggia di Kalataritissa dove una mezzaluna di sabbia e ciottoli crea una piacevole piscina naturale ed infine la spiaggetta a ciottoli di Agia Anna proprio sotto l’ omonima chiesa, forse la più bella dell’isola.
How to get there
Amorgos non ha aeroporto. Dal Pireo, i Blue Star Ferries non sono giornalieri, con partenza di solito alle nel tardo pomeriggio, via Paros, Naxos, di solito Syros, e Naxos o Amorgos. L’arrivo è in genere nel primo pomeriggio a Katapola o Egiali. La stessa barca continua per Astypalea per poi continuare per il Dodecaneso.
Il traghetto da Amorgos per il Pireo è in genere alla mattina presto; ma c’è anche il servizio del piccolo Skopelitis Express, che parte sempre di mattina presto da Egiali o Katapola a giorni alterni e passa diverse isole prima di raggiungere Naxos verso le 11.30am. Quindi parte alle 15:00 in direzione inversa, raggiungendo Amorgos verso sera.
Ci sono anche alcuni viaggi occasionali settimanali su traghetti convenzionali che fanno base su Syros, e solo in alta stagione, un traghetto ad alta velocità o catamarano dal Pireo o Rafina al mattino, arrivano nel primo pomeriggio a Katapola e ritornano immediatamente.
Ci sono alcuni posti per il noleggio di auto e scooter in Egiali e Katapola, ma ricorda che Amorgos è un’isola per escursionisti. L’unico servizio di autobus semi-utile collega Katapola, Chora e Hozoviotissa. I taxi sono pochi, molto richiesti e costosi come ovunque in Grecia.
History
L’isola di Amorgos durante il periodo cicladico ospitava più di dieci centri abitati, dotati di acropoli e piazze e palazzi, e necropoli. I ritrovamenti, soprattutto statuette, scoperti in diversi cimiteri testimoniano l’importanza dell’isola in quel periodo. Successivamente, nel periodo arcaico, l’isola aveva ben tre polis indipendenti, ognuna con le proprie leggi e che usavano la stessa moneta. Di queste tre città Egiali, Minoa e Arcesine, troviamo ancora oggi resti sparsi in tutta l’isola, soprattutto le forti mura di quest’ultima, le torri, le tombe, vasi ed iscrizioni.
In età classica l’isola era famosa per la produzione di vesti di lino del tipico colore rosso, colore derivanti dal materiale utilizzati, i licheni presenti sull’isola. In età romana ‘isola ospitava esuli e confinati politici, per poi essere occupata dai pirati in epoca medievale. L’isola rimase deserta fino all’anno mille, fino alla fondazione del monastero di Panagia Hozoviotissa.